LA RECIPROCITÀ TRA MILANO E LA LOMBARDIA

Contributo di Domenico Galbiati

Non c’è Lombardia senza Milano. Ma è altrettanto vero che non c’è Milano senza Lombardia. Insieme di terre che, dai monti alle valli alla pianura, fino all’Oltrepò, disegnano un mosaico di storie locali, un concerto straordinario di risorse umane, di iniziative solidali e di culture politiche, di sinergie tra cattolicesimo sociale, ideali liberal-democratici, tradizione laico-socialista, cultura dell’impresa e del lavoro. Una Regione fortemente connotata dalla conurbazione metropolitana che si sviluppa attorno al capoluogo, ma va oltre ed, attraverso Bergamo, giunge a Brescia ed al suo territorio, quella che potremmo dire l’altra Lombardia. Letizia Moratti sta affermando un indirizzo importante: la Lombardia ha bisogno, merita uno sviluppo, una crescita equilibrata, senza cedere ad un “milanocentrismo” che pure al Pirellone c’è stato e non ha premiato nessuno. Concepire la Lombardia secondo un’ottica abusata, per la quale tutto parte da Milano ed a Milano torna, disegnerebbe un sistema territoriale chiuso, appesantirebbe la stessa area metropolitana, non metterebbe a frutto la specificità di ogni provincia. Non a caso, Letizia Moratti rievoca, invece, lo spirito dell’Expo, una stagione di apertura al mondo che ha esaltato il carattere lombardo ed allude fin d’ora all’altra grande sfida internazionale delle Olimpiadi invernali del 2026.

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